Acer annuncia una partnership con il neonato team esport femminile LXT Esports, una squadra composta da cinque ragazze che si preparano a competere a livello nazionale e internazionale su Valorant, un noto sparatutto tattico 5v5 sviluppato e prodotto da Riot Games. Acer, in particolare, supporterà le ragazze con i suoi potenti dispositivi della gamma Predator, il brand dedicato agli hardcore gamers, dotati di processori Intel® CoreTM.
La scelta di Acer di sponsorizzare un team interamente femminile nasce dalla volontà di continuare a supportare e sostenere le donne nella tecnologia, in particolare nel gaming, in cui si registrano numeri in costante crescita nello scenario italiano. Secondo un rapporto recentemente pubblicato da IIDEA (Italian Interactive Digital Entertainment Association), nel 2022 sono oltre 14,2 milioni gli italiani che videogiocano, e le donne rappresentano il 42% di questo numero, con un’età media pari a 30,6 anni.
Mentre questi numeri sono incoraggianti, alcune ricerche condotte sui videogiocatori professionisti mettono in evidenza che molte donne, in particolare tra le pro player, non si sentono rappresentate e considerate alla pari degli uomini. La partnership con LXT Esports si prefigge di cambiare questa tendenza, offrendo supporto e opportunità alle donne che si dedicano al gaming professionale.
La partnership è stata annunciata ufficialmente venerdì 21 aprile, nel contesto del Fuorisalone di Milano Design Week, presso Spazio Filippetti, dove andava in scena la mostra “Il design nei videogame” a cura di Intel. Durante la giornata workshop condotta da Elisa Baldi, Country Marketing Manager di Intel, focalizzata sul valore e ruolo delle donne in ambito gaming, che ha visto come ospiti Acer, LXT Esport, IIDEA e Women in Games Italia, è emerso un dato importante: secondo una ricerca internazionale, le bambine e le ragazze che si approcciano ai videogiochi hanno una probabilità tre volte superiore di avvicinarsi e intraprendere una carriera in materie STEM, da sempre considerate retaggio di uomini. Con ben il 25,9% delle videogiocatrici di età compresa tra i 6 e i 15 anni, c’è la concreta possibilità che le nuove generazioni si affaccino più facilmente a materie scientifiche.