Erroneamente gettate tra i rifiuti domestici, dimenticate in dispositivi non funzionanti o, semplicemente, abbandonate in giro per la casa: considerando l’immesso al consumo, nel 2022 in Italia oltre 21.000 tonnellate di batterie e accumulatori portatili non sono stati avviati a riciclo. In questo modo poco più del 32% è stato restituito all’economia circolare: una percentuale che si attesta sotto alla media europea del 33,50%. Eppure, a livello globale, il numero di dispositivi che raggiungeranno il fine vita aumenterà di ben 7 volte entro il 2030, con una conseguente crescita della domanda complessiva di batterie del 580% e la necessità di dare impulso alla filiera del riciclo.
Dall’acciaio allo zinco, dal ferromanganese al nichel, dal cobalto al rame, una pila scarica contiene infatti materie prime preziose, che possono essere riutilizzate. Per contribuire a un corretto smaltimento, essenziale al fine di risparmiare le risorse nel rispetto dell’ambiente, bisogna però essere correttamente informati: ed è proprio a questo che punta il concorso a premi “VARTA loves Recyclers”, al via il 1° settembre, orientato anche a mettere alla prova le conoscenze dei consumatori in materia di riciclo.
La sostenibilità è infatti, insieme all’innovazione, un tema centrale per l’azienda tedesca, leader nel settore dell’energia portatile, che ha deciso di coinvolgere il pubblico in un divertente quiz mettendo in palio un viaggio per due persone fra gli splendidi paesaggi naturali dell’Islanda.
Per tentare la fortuna è sufficiente seguire i canali social VARTA Italia (@varta.agit su Instagram e VARTA AG su Facebook) e rispondere alle domande proposte sul sito “vartalovesrecyclers” dopo essersi documentati sul tema del riciclo delle batterie consultando l’apposita sezione dedicata. Qui si scopre, ad esempio, che con le materie prime rigenerate da sole 13 batterie riciclate è possibile realizzare una montatura per occhiali, con meno di 150 una sveglia e con 1400 una bicicletta; ma s’impara anche a verificare se una batteria è davvero scarica. Contrariamente a quanto si potrebbe credere, infatti, se le pile di un dispositivo ad alto consumo smettono di funzionare, questo non significa che siano del tutto esaurite, perché potrebbero essere utilizzate ancora in un dispositivo a basso consumo: ma come riconoscerli? VARTA guida i consumatori anche su questa distinzione, insegnandoci che fra i primi rientrano, ad esempio, fotocamere digitali, torce a LED e accessori per computer; e che fra i secondi figurano orologi a parete, radio portatili e telecomandi.
Non solo: con testi e grafiche immediati e accattivanti, l’azienda tedesca illustra il funzionamento di una pila, il modo per smaltire correttamente le batterie usate e quello per conservare al meglio le nuove.