Per chi è nato negli anni 80, il nome “Tuareg” rappresenta lo spirito di libertà e di avventura. L’ Aprilia Tuareg era un’icona di stile, quasi uno “status symbol”. Con una storia così importante alle spalle, il nome Tuareg rappresenta un valore unico, garanzia di qualità di guida, prestazioni e divertimento. Dopo le apprezzatissime RS 660 e Tuono 660, dedicate alla guida sportiva su asfalto, arriva una vera fuoristradista e porta un nome diventato mitico nell’offroad: la Tuareg 660. Noi l’abbiamo provata.
Dal punto di vista estetico, i designer, guidati da Miguel Galluzzi, hanno immaginato uno stile fuori dagli schemi, assolutamente distintivo, la cui stella polare è stata la generale eliminazione di ogni particolare che non avesse una funzione specifica, al fine di contenere le dimensioni e il peso complessivo. Uno stile nato dalla ricerca dell’equilibrio perfetto tra forma e caratteri tecnologico-funzionali. L’ispirazione deriva dal mondo dell’outdoor e degli articoli tecnici per le attività adventure: oggetti estremamente funzionali, che fanno dell’aspetto tecnico la propria bellezza.
Molto particolare e innovativa è la soluzione scelta per il cupolino, formato dal solo ampio plexi, le cui trasparenze lasciano in bella vista il supporto finemente rifinito, realizzato con un particolare tecnopolimero arricchito di fibra di vetro che ha anche funzione di sostegno della strumentazione: una prova della cura costruttiva di Tuareg 660. Per lo stesso motivo non sono presenti i classici fianchetti sottosella, sostituiti da due pannelli asportabili al momento del montaggio del set di motovaligie (proposte come accessorio) che, in questo modo, rimangono più aderenti al corpo del veicolo. L’impianto di illuminazione full LED comprende il nuovo gruppo ottico anteriore dalle dimensioni compatte e dotato di DRL perimetrali.
La posizione di guida invita a viaggiare, grazie a gambe poco piegate e alla schiena che assume una postura eretta e decontratta; il manubrio conico in alluminio, ampio e alto, consente un controllo ottimale dell’avantreno, restituendo al pilota le magnifiche sensazioni di maneggevolezza e feeling tipiche di tutte le ciclistiche Aprilia. Anche il passeggero è accolto molto bene, disponendo di una porzione di sella lunga e confortevole e di due comode maniglie di appiglio integrate. La destinazione fuoristradistica di Tuareg 660 appare evidente nella guida in piedi in offroad: l’estrema compattezza della zona centrale ricorda addirittura quella delle enduro mono, mentre il layout della sella e dei fianchi consente grande possibilità di movimento al pilota.
Il telaio è una nuova struttura in tubi di acciaio altoresistenziale e piastre stampate; il reggisella in acciaio è saldato al telaio, per ottenere un complesso veramente solido e in grado di sopportare carichi fino a 210 kg, assecondando così qualsiasi esigenza di carico durante i viaggi con motovaligie e passeggero a bordo.
Il forcellone a doppio braccio in alluminio, dalla notevole lunghezza a garanzia della massima trazione, è infulcrato sia nel telaio sia nel motore ed aziona l’ammortizzatore dotato di leveraggio progressivo. Le sospensioni Kayaba, dalla grandissima escursione (240 mm), sono regolabili nell’idraulica in estensione e compressione e nel precarico molla (per l’ammortizzatore, attraverso il comodo precarico idraulico a pomello). Il set up scelto da Aprilia è ideale per superare qualsiasi ostacolo nel fuoristrada impegnativo ma al contempo consente una guida gustosa su strada. Il serbatoio del carburante è un altro degli elementi che rappresentano bene la lucidità progettuale di Tuareg 660. Nonostante la grande capacità di 18 litri, è molto rastremato nella zona di contatto con le gambe e del tutto protetto dal telaio, in modo da non esigere nessuna copertura aggiuntiva. Il suo sviluppo verticale permette al carburante di rimanere vicino al baricentro, senza influire nella dinamica di guida né al variare del volume, né al variare della sua posizione all’interno del serbatoio, ad esempio quando si affrontano pendenze importanti.
Aprilia Tuareg 660 è dotata dell’acceleratore elettronico Ride-by-Wire multimappa, per una fine gestione del gas, morbida e progressiva sin dai bassi regimi e di uno speciale pacchetto di controlli elettronici APRC, rivolti alla performance e alla sicurezza, con tarature dedicate per restituire una guida sicura e avvincente su strada e al contempo senza filtri nell’offroad, a garanzia del più puro piacere di guida.
La strumentazione digitale TFT a colori da 5 pollici visualizza perfettamente i vari parametri e dispone di sensore crepuscolare che adatta la luminosità in base alla illuminazione ambientale. È tra gli accessori l’Aprilia MIA, piattaforma multimediale di Aprilia che permette di collegare lo smartphone alla moto estendendo le funzioni della strumentazione. Il sistema Aprilia MIA offre un protocollo di connessione che riduce al minimo il consumo della batteria dello smartphone e include sia il sistema di infotainment per la gestione di assistente vocale, telefonate e musica tramite comandi al manubrio, sia la funzione di navigazione, con la quale è possibile visualizzare le indicazioni direttamente sulla strumentazione.
Il modernissimo bicilindrico 660, base della nuova famiglia Aprilia, è nato per equipaggiare una serie di moto di diversa destinazione: la versatilità è stata tra gli obiettivi progettuali, assieme alle prestazioni e al peso ridotto. Anche per questo motivo è stato scelto di realizzare un bicilindrico parallelo frontemarcia, un’unità di ultima generazione, molto compatta derivata dalla bancata anteriore del V4 di 1100 cc, di cui ricalca concetti e misure e con omologazione Euro 5. Questa configurazione si distingue per le doti di compattezza e leggerezza. La potenza massima è di 80 CV a 9.250 giri/min; la coppia massima di 70 Nm è offerta a un regime nettamente inferiore a quello di RS 660 (6.500 giri/min contro gli 8.500 di RS 660), con il 75% della stessa a disposizione dai 3.000 giri/min, percentuale che sale all’85% quando si toccano i 4.500 giri/min. L’impianto di iniezione prevede una coppia di corpi farfallati dal diametro di 48 mm, con cornetti di aspirazione dalla differente lunghezza per ottimizzare l’erogazione agli alti e medi regimi.
Aprilia è stata la prima a sfuggire alle solite colorazioni che per decenni hanno imprigionato il mondo moto, introducendo fantastiche colorazioni all’avanguardia già negli anni ’90. Nel rispetto di questa tradizione e puntando alla massima distinzione anche dal punto di vista grafico, la gamma colori di Aprilia Tuareg 660 presenta la variante Acid Gold, già introdotta con successo su RS e Tuono, la più adatta a sottolineare al meglio il design innovativo di Tuareg 660.
Aprilia Tuareg 660 è disponibile anche nella variante Martian Red, chiaramente dominata dal nero e dal rosso, colori che sono parte del patrimonio sportivo di Aprilia. La terza grafica si chiama Indaco Tagelmust ed è la più iconica, ispirata esplicitamente a quella della Tuareg Wind 600 del 1988.
Aprilia Tuareg 660 è anche depotenziabile a 35 kW, ideale per i neopatentati e sulla quale restano invariate tutte le altre caratteristiche tecniche. Il prezzo di listino e di 11.990 euro.