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Fasce cardio Garmin: 15 anni di successi

Nel 2005, Garmin ha lanciato il suo primo cardiofrequenzimetro GPS interamente dedicato alla corsa: Forerunner 301. Ma la grossa novità era rappresentata dalla fascia cardio inclusa nella confezione che, una volta associata all’orologio, permetteva finalmente di rilevare la frequenza cardiaca durante le sessioni di corsa, zone cardio comprese.

L’anno successivo, con il lancio di Forerunner 305 (pietra angolare di tutti gli sportwatch!), fa la sua comparsa la fascia cardio HRM Standard, con le stesse caratteristiche tecnologiche delle precedente ma costruita con un composito plastico molto più ergonomico, durevole e leggero. Ma è solo con la storica fascia Premium che viene introdotto il modulo cardio removibile. Una bella comodità, che permetteva lo spostamento del sensore da questa a quella fascia toracica oppure l’applicazione diretta alle maglie sportive intime con appositi alloggiamenti.

Fin dagli albori del suo sviluppo, la fascia HRM (Hearth Rate Monitor) ha conquistato un ruolo fondamentale nella preparazione atletica in ogni disciplina sportiva, a tutti i livelli. Oggi la fascia cardio è una realtà consolidata e un’insostituibile compagna di allenamento e la sua tecnologia è in evoluzione da ben 15 anni.

Ma l’evoluzione delle fasce cardio non si è limitata solo al design, ai materiali o all’ergonomia. Anche il software degli sportwatch e la creazione di nuovi algoritmi hanno giocato un ruolo fondamentale nello sfruttamento della frequenza cardiaca a fini sportivi. Infatti, nel 2009, con l’introduzione del calcolo calorico in base al dispendio energetico di Firstbeat, i dispositivi Garmin potevano finalmente rispondere ad un’esigenza molto comune: precisamente, quante calorie sono state consumate dall’inizio dell’allenamento? Un rivoluzione copernicana che offre agli sportivi la possibilità di gestire al meglio la propria alimentazione durante le gare e gli allenamenti, senza errori.

Però, è con la fascia HRM-Run che la combinazione tra evoluzione hardware e tecnologia di calcolo raggiunge il suo apice: viene inserito un accelerometro all’interno del modulo cardio che permette di rilevare le dinamiche avanzate di corsa. Un’altra, ennesima, rivoluzione.

Ma questo non era ancora sufficiente. Le fasce cardio dovevano stare al passo con l’evoluzione dei nostri sportwatch che, con il tempo, sono diventati un punto di riferimento anche per il triathlon e il nuoto. Ecco quindi fare la sua comparsa la fascia cardio HRM-Tri, una bomba di tecnologia con accelerometro integrato per rilevare le dinamiche di corsa e, soprattutto, in grado di rilevare il battito cardiaco sott’acqua. Manna dal cielo per triatleti. La fascia HRM-Tri offre una miglior vestibilità durante la gare di endurance ed è altresì dotata della funzione Store and forward, che memorizza fino a 20 ore di dati cardio per sincronizzarli post allenamento.

Contestualmente alla HRM-Tri, vede la luce anche la fascia cardio HRM-Swim, che consente una rilevazione puntuale della frequenza cardiaca durante il nuoto in piscina. E’ studiata per sopportare il tuffo d’ingresso senza sfarfallamenti e costruita con materiali igroscopici ed idrodinamici per un miglior comfort e drag acquatico.

In tempi molto più recenti fa la sua comparsa anche la fascia HRM-Dual. Va a sostituire la fascia cardio Premium e nasce dalla necessità crescente di sfruttare la connessione Bluetooth per accoppiare il sensore cardio a dispositivi di terze parti come macchinari per il fitness, app di virtual training, Zwift e molte altre.

L’ultima arrivata tra le fasce cardio Garmin è invece la fascia HRM-Pro, che oltre al protocollo di trasmissione Bluetooth, a differenza della HRM-Dual è in grado di rilevare anche le dinamiche di corsa e la frequenza cardiaca sott’acqua. Non solo. La funzione Store and forward si evolve registrando i passi, le calorie bruciate e i minuti di intensità. Questi dati possono essere sincronizzati con Garmin Connect in ogni momento, sfruttando appunto la connessione Bluetooth con lo smartphone e la modalità Physio TrueUp che permette l’unione dei dati registrati da più dispositivi Garmin.

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