Just Eat, uno dei leader mondiali nel mercato della consegna di cibo a domicilio, in occasione della Festa dei Lavoratori, festeggia i 2 anni dall’implementazione del modello di delivery etico con più di 2.500 rider dipendenti assunti in 27 città con contratto di lavoro subordinato.
Il primo maggio è una data importante per quanto riguarda tematiche relative a lavoro e diritti, fondamentali anche per Just Eat che il 29 marzo 2021 ha avviato il percorso di implementazione del nuovo modello di delivery, siglando l’accordo sindacale con FILT CGIL, FIT-CISL e UIL Trasporti, il primo contratto collettivo aziendale del settore food delivery in Italia e in Europa. Il modello di assunzione prevede la garanzia di una paga oraria fissa e il riconoscimento ai rider di un premio di valorizzazione. Per questo, il modello risulta migliorativo per i rider sia dal punto di vista economico, che per le tutele e l’attenzione alla formazione sulla sicurezza stradale.
In via ulteriore, ai rider è garantito il trattamento economico e normativo in termini di festività, lavoro straordinario, ferie, malattia, maternità/paternità, coperture assicurative, nonché il pieno riconoscimento dei diritti sindacali. Trova, inoltre, integrale applicazione la disciplina in tema di salute e sicurezza, comprendente l’effettuazione delle visite mediche di idoneità, la formazione sulla sicurezza di base e specifica, oltre alla consegna di tutti i DPI previsti dalla normativa vigente.
Dal punto di vista organizzativo, per Just Eat è fondamentale utilizzare una struttura coerente con le necessità del business, che rispetti le peculiarità tipiche di questo settore e che sia implementabile in modo efficiente. Per questo, Just Eat si è dotata di un contratto aziendale, rispettoso dei trattamenti economici previsti dai contratti collettivi e ha intenzione di continuare ad approfondire il tema con le parti sociali e le organizzazioni sindacali, sempre nell’ottica di offrire tutele e flessibilità.
Ad oggi, Just Eat è la prima multinazionale nel settore ad aver scelto di operare con soli rider con contratto di lavoro subordinato, puntando su una scelta etica e di responsabilità.
Non solo, con il passaggio dallo schema di lavoro autonomo a quello subordinato, Just Eat ha avviato attività di educazione e formazione per i lavoratori. Ai rider dipendenti è offerto un training dedicato con 12 ore di formazione base e specifica sulla professione e sul tema salute e sicurezza, quali parti integranti del lavoro, regolarmente retribuite, insieme a una visita medica periodica di idoneità al lavoro.
In particolare, da marzo 2021 ad oggi sono state erogate più di 40.000 ore di formazione (nello specifico, 2.500 ore di formazione in presenza e 37.600 ore da remoto); oltre 10.000 visite mediche e circa 18.000 kit contenenti DPI.
Il business model di Just Eat, inoltre, consente e sostiene percorsi di carriera dinamici, offrendo opportunità di crescita anche in ruoli diversi rispetto a quello del rider, in particolare come Captain, a supporto dei rider nelle attività quotidiane e posizioni di staff, tra cui i Driver Coordinator, che si occupano di coordinare ogni fase del nuovo modello operativo e offrono assistenza costante ai rider in tutta Italia.
IL MODELLO DI LAVORO SUBORDINATO E LE NUOVE ASSUNZIONI
Con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo del modello, è stata costituita una nuova entità sociale, che si occupa della gestione operativa delle assunzioni dei rider con uno staff di oltre 100 figure.
Nelle principali delle 27 città in cui il servizio è attivo è prevista anche l’apertura di hub territoriali, dove i rider possono ritirare e utilizzare mezzi di lavoro forniti dall’azienda, come scooter elettrici e e-bike. Si tratta di veri e propri poli logistici, oltre che di incontro per i rider.