Continua la tendenza positiva del mercato dell’auto in Europa anche ad agosto, 13.mo mese consecutivo di crescita delle immatricolazioni con 904.509 vetture registrate, pari a +20,7% rispetto alle 749.388 di agosto 2022 (ma ancora -16% su agosto 2019). Nei primi otto mesi il saldo positivo è a +17,9% con 8.516.943 immatricolazioni, rispetto a 7.226.618 del gennaio- agosto 2022 (-21,4% vs stesso periodo 2019).
Nel mese crescono tutti i cinque Major Markets: l’Italia fa +11,9% ma la Germania con +37,3% ha l’andamento migliore, seguita da Regno Unito con +24,4%, Francia +24,3%, chiude la Spagna con +7,8%. Nei primi otto mesi è invece della Spagna con +20,5% la crescita più rilevante, seguita dall’Italia con +20,2%, Regno Unito con +20,0%, Francia con +16,6% e Germania con +16,5%. Per numero di immatricolazioni l’Italia occupa il quarto posto sia ad agosto che negli otto mesi.
Per quanto riguarda le auto ‘con la spina’ (ECV), il mercato italiano ad agosto si distingue ancora come fanalino di coda fra i cinque mercati, con una quota in parziale recupero al 9,1% totale, cioè 5,0% per le BEV e 4,1% per le PHEV, molto lontana dalla Germania (BEV al 31,7% e PHEV al 5,3%, con queste in forte calo per l’esclusione dagli incentivi a partire da gennaio), ma anche dalla Francia (BEV 17,3% e PHEV 8,4%), dal Regno Unito (BEV 20,1% e PHEV 7,7%), dalla Spagna (BEV 6,4% e PHEV 6,0%). Nel totale del mercato europeo ad agosto le BEV sono a quota 21,7% (+8,7 punti) mentre le PHEV al 7,5% (-0,8 punti).
Lo stesso quadro anche nei primi otto mesi, dove l’Italia figura ultima con una quota di BEV al 3,9% e PHEV 4,6%, mentre in Germania le BEV sono al 18,6% e le PHEV al 5,6%, in Francia BEV 15,4% e PHEV 8,9%, nel Regno Unito BEV 16,4% e PHEV 6,8%, in Spagna BEV 4,8% e PHEV 6,3%. Nel totale del mercato europeo le BEV coprono il 15,1% di share (+3,5 punti) e le PHEV il 7,4% (-0,9 punti).
Il Direttore Generale dell’UNRAE Andrea Cardinali, su questo fronte indica però come “inappropriato ogni parallelo con l’evoluzione dei sistemi incentivanti in corso laddove il mercato ha ormai iniziato a camminare sulle proprie gambe. Infatti – spiega – la bassa diffusione dei veicoli elettrici nel mercato italiano rispetto agli altri Major Markets, oltre che dalle insufficienti infrastrutture di ricarica, dipende proprio dal ritardo nell’attivazione dei sistemi incentivanti. Questi sono in vigore da 7 anni in Germania, 12 nel Regno Unito, 13 in Spagna, 14 in Francia”.