In questi mesi il mondo è molto cambiato. Una cosa però è rimasta costante, anzi è persino aumentata visti i tempi: la necessità di essere solidali, di sostenere la ricerca scientifica d’eccellenza.
Per questo cambia anche la PittaRosso Pink Parade. La ormai classica camminata ottobrina, organizzata da PittaRosso, azienda leader nella vendita di calzature e accessori per tutta la famiglia, che ogni anno si svolgeva a Milano per raccogliere fondi destinati a Fondazione Umberto Veronesi.
Un nuovo format, dunque, un evento diffuso, digitale e social, che integra l’esperienza fisica, nel pieno rispetto delle norme sul distanziamento, al mondo digitale, per favorirne la condivisione e la conseguente amplificazione del messaggio.
Domenica 18 ottobre perciò saremo tutti invitati a correre o camminare ovunque ci si trovi, all’esterno come in casa, da soli o in compagnia, scegliendo in totale autonomia il percorso, la distanza e l’orario. Fondamentale sarà iscriversi per ricevere la t-shirt ufficiale, e testimoniare così il sostegno alla causa condividendo la propria partecipazione tramite i social con l’hashtag ufficiale #PPP2020, o partecipando alla maratona radiofonica di R101, radio ufficiale dell’evento, tramite messaggi whatsapp.
Le iscrizioni sono già aperte sul sito ufficiale del brand e in tutti i punti vendita PittaRosso. Gli iscritti potranno personalizzare il proprio pettorale a piacimento e riceveranno il Pink Kit con la t-shirt ufficiale (fino ad esaurimento scorte); al momento dell’iscrizione sarà possibile richiederne l’invio comodamente a casa al costo di € 20, oppure scegliere il ritiro presso il negozio PittaRosso più vicino al costo di € 15.
Una PPP originale, dunque, ma per meglio dire straordinaria. Con obiettivi ben delineati: diffondere la consapevolezza che sostenere la ricerca scientifica d’eccellenza può salvare vite umane; parlare a tutte le donne informandole su come fare prevenzione; testimoniare tutto il supporto possibile alla causa e aiutare a combattere la malattia; poter dire che niente ferma le donne, nemmeno la malattia stessa.