Nell’ultimo anno, l’Italia ha visto un aumento significativo nelle offerte di lavoro che menzionano l’Intelligenza Artificiale Generativa (GenAI), con un incremento di 4,5 volte rispetto all’anno precedente. Questo trend si rispecchia a livello globale, con paesi come la Francia e la Germania che hanno registrato incrementi rispettivamente di 5,2 e 3,8 volte.
Il settore del Data Analytics è il più rappresentato, con il 10,3% delle offerte di lavoro legate alla GenAI. Seguono lo sviluppo software e la ricerca scientifica, dimostrando come queste tecnologie siano fondamentali nei settori tecnologici tradizionali. Anche il marketing figura nella top 5 italiana, suggerendo un interesse crescente per l’applicazione dell’IA generativa in ambiti commerciali e promozionali.
L’analisi di Indeed evidenzia che i riferimenti alla GenAI non sono limitati ai soli settori tecnologici, ma si estendono anche alla contabilità, al supporto amministrativo, e alle risorse umane. Sebbene ci si aspetti che la GenAI possa sostituire alcune competenze umane in questi settori, sono state riscontrate “anomalie” in Italia, dove l’adozione è risultata inferiore alle aspettative nei settori come contabilità e supporto logistico.
Le tendenze globali e le peculiarità locali fanno emergere che in Canada, Irlanda e Spagna, il marketing è fortemente associato alla GenAI, mentre nei Paesi come gli Stati Uniti e il Regno Unito, le menzioni sono più frequenti nei media e nelle comunicazioni. Al contrario, a Singapore, le posizioni relative alle informazioni mediche e all’architettura mostrano un maggiore interesse per l’intelligenza artificiale generativa.
Sebbene l’adozione della GenAI in Italia sia avanzata, esistono ancora categorie professionali che non hanno abbracciato completamente questa tecnologia. A settembre, l’Italia presentava 21 settori senza riferimenti alla GenAI, un dato che contrasta con le 13 categorie in Canada e le sole 4 negli Stati Uniti, segnalando un possibile ritardo nel processo di integrazione rispetto ad altre nazioni.
