Un nuovo studio condotto da Jabra, in collaborazione con l’Happiness Research Institute, svela una sorprendente connessione tra l’uso dell’intelligenza artificiale (IA) e l’aumento del benessere sul posto di lavoro. L’indagine, che ha coinvolto oltre 3.700 professionisti in 11 nazioni (Italia compresa), mostra come l’adozione quotidiana dell’IA possa portare a una maggiore soddisfazione professionale.
I dati emersi sono rilevanti: i professionisti che utilizzano quotidianamente l’IA si dichiarano il 34% più soddisfatti del proprio lavoro rispetto a chi non la utilizza. Inoltre, chi usa questi strumenti trova più facilmente il modo di raggiungere i propri obiettivi e sperimenta migliori opportunità di avanzamento professionale. Un aspetto interessante dello studio è la correlazione tra la soddisfazione professionale e la qualità della vita personale: dipendenti felici sul lavoro hanno una probabilità 4,5 volte maggiore di sentirsi contenti anche nella sfera privata.
L’Italia non fa eccezione in questo panorama. Il campione italiano rispecchia le tendenze generali con un utilizzo frequente dell’IA nella vita quotidiana, sia personale che lavorativa. Tuttavia, c’è un aspetto paradossale: gli utilizzatori abituali dell’IA riportano livelli di stress superiori del 20% rispetto a quelli che la usano sporadicamente. È un fenomeno dovuto alla necessità di adattarsi continuamente a nuove tecnologie e alla pressione di utilizzare al meglio strumenti emergenti.
Il CEO dell’Happiness Research Institute, Meik Wiking, ha osservato: “È facile parlare di IA in termini di produttività. Ma dobbiamo iniziare a parlarne in termini di psicologia. Come influisce sull’identità, sulla motivazione e su come le persone credono che essa rappresenti il loro futuro. Il futuro del lavoro non è solo tecnologico, ma anche emotivo.”
Al di là del semplice uso dell’IA, il benessere sul lavoro sembra rappresentare un’importante leva per la felicità complessiva. A tal proposito, Paul Sephton di Jabra sottolinea: “Dobbiamo capire come tecnologia e benessere si intersecano. Quando progettiamo i prodotti, innoviamo per un futuro in cui le persone collaborano non solo con altri soggetti umani, ma anche con l’Intelligenza Artificiale.”
Nonostante il potente impatto positivo dell’IA sul benessere lavorativo, lo studio rileva che molti lavoratori, pur essendo altamente qualificati, non la utilizzano ancora regolarmente. Questo suggerisce che esiste un’opportunità critica per le aziende di favorire un ambiente di lavoro che non solo abbracci l’efficienza tecnologica, ma che dia priorità al benessere emotivo.
