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Dr Automobiles, multa Antitrust da 6 milioni: la risposta del Gruppo

DR Automobiles è stata multata con una sanzione di 6 milioni di euro dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) per aver “indicato in modo ingannevole l’Italia anziché la Cina come luogo di produzione delle vetture commercializzate con i marchi DR ed EVO”. A partire dal 2021 l’AGCM ha preso in esame le comunicazioni commerciali del brand, accertando che l’azienda molisana “ha dichiarato l’Italia come origine e luogo di effettiva produzione delle autovetture”. Secondo l’ AGCM, però, i veicoli sono prodotti in Cina, e sono solo “marginali gli interventi di rifinitura e di completamento” effettuati a Macchia d’Isernia.

L’AGCM ha inoltre stabilito che, l’azienda non ha garantito “un adeguato approvvigionamento dei pezzi di ricambio né una corretta assistenza post-vendita, tramite la rete dei concessionari e/o delle officine autorizzate”.

Non si è fatta attendere la nota di DR. Il brand osserva che la delocalizzazione in Estremo Oriente di parte della produzione delle autovetture (pratica comune nel settore automotive) commercializzate da DR Automobiles Groupe non è mai stata celata al pubblico, come testimoniato da numerosi articoli di stampa e servizi televisivi, nonché dalle informazioni divulgate attraverso i canali ufficiali web e social del gruppo.

Al tempo stesso, le campagne advertising non hanno mai inteso pubblicizzare una pretesa integrale fabbricazione delle autovetture in Italia, quanto sottolineare il forte legame del gruppo automobilistico con il nostro Paese e la regione Molise sotto il profilo proprietario e storico. Oltre ad evidenziare le importanti fasi che si svolgono nell’HQ di Macchia d’Isernia (IS) in termini di ricerca e sviluppo, design, progettazione, aggiunta di funzionalità, rifinitura e completamento delle autovetture commercializzate. Tutti aspetti che non sono stati adeguatamente valorizzati dal provvedimento dell’AGCM.

Per quanto riguarda le condotte sanzionate sotto il profilo dell’assistenza post-vendita, l’AGCM ha contestato al Gruppo DR i tempi di attesa sofferti da alcuni consumatori per la riparazione delle proprie autovetture, omettendo di considerare che ciò è derivato dalla indisponibilità oggettiva di alcuni pezzi di ricambio a causa della nota disruption della catena di approvvigionamento del settore automotive avvenuta nel periodo post-pandemico.

Situazione comune a tutto il settore e comunque ormai in fase di assorbimento. non sono tardate ad arrivare nemmeno le dichiarazione del Presidente di DR, Massimo Di Risio: “Incredibile! Contestiamo in toto il provvedimento dell’AGCM che ci accingiamo ad impugnare, fiduciosi di un totale ribaltamento. L’azienda è solida ed in grado di sostenere anche una eventuale, quanto improbabile, conferma della sanzione. Continuiamo a correre, così come siamo abituati a fare.”

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